A Fabrizio Nicolò tragicamente scomparso in un incidente sul lavoro

Lettera ad un fratello.

Ciao Fabrizio, non ci credo, sto ancora aspettando di svegliarmi dal terribile incubo che sto vivendo, ti ho incrociato la prima volta quando hai cominciato a frequentare l’Azione Cattolica dei Ragazzi e da allora le nostre strade non si sono più divise. Sei cresciuto nei giovanissimi e nei giovani dell’AC dove hai conosciuto la tua splendida metà Nuccia. Vi siete incontrati, vi siete conosciuti e poi vi siete sposati e io ero lì vicino a voi. Sono arrivati i figli, sei diventato adulto, hai ricoperto tanti ruoli di servizio nell’AC, dall’educatore ACR a membro del Consiglio parrocchiale. Hai aiutato a crescere, con il tuo esempio e le tue attenzioni, con la tua sempre vigile e attenta presenza e con il tuo amore verso di loro, tantissimi ragazzi. Hai lavorato tanto per l’abbellimento del salone parrocchiale A. Caridi che è, nelle condizioni in cui si trova ora, in buona parte opera tua. Sempre disponibile, sempre sorridente, attento ai bisogni di tutti. Hai contribuito a far nascere e decollare l’associazione Attivamente, della quale sei stato anche presidente, sempre al servizio del paese. Ti sei speso tantissimo nell’impegno civico e quando a Mosorrofa si è reso necessario costituire un comitato di quartiere per cercare di dare un futuro a questo nostro borgo e ai suoi abitanti non ti sei tirato indietro, hai assunto pienamente le tue responsabilità divenendone il vice presidente. Hai sempre lavorato, con dedizione, con attenzione, con amore, non ti sei mai risparmiato. Tornavi dal tuo faticoso lavoro di ascensorista e trovavi sempre il tempo di venire a dare una mano in parrocchia o a chiunque ne avesse bisogno, mettendo sempre però al primo posto la tua famiglia. Hai incarnato la legalità, dicevi sempre che questo nostro paese e questa città non cambierà mai se non crescerà nel desiderio di giustizia, se non si allontanerà da una distorta mentalità delinquenziale.   Sei per me figlio e fratello, parte fondamentale del mio essere. Sei col tuo sorriso e con il tuo comportamento mio educatore, hai contribuito a farmi crescere e hai cercato di aiutarmi a moderare il mio carattere istintivo e, a volte, irruento.  Grazie Fabrizio per essermi stato vicino sempre e comunque. Mi mancherà la tua telefonata “passo a prendere il caffè”, mi mancherà il tuo “quando passi con la macchina sotto casa mia devi sempre suonare”, mi mancherà soprattutto il tuo sorriso, mi mancherà tutto.

Hai operato al servizio dei poveri sempre nel silenzio, tutto il bene che in vita hai fatto ora emerge prepotentemente nelle parole e nell’affetto di tutti quelli che ti hanno conosciuto. Anche la Presidenza Nazionale di quell’Azione Cattolica che hai tanto amato  ha voluto esprimere ai tuoi familiari la sua vicinanza e il ringraziamento per averti conosciuto e avuto come socio.

Ora potrai riposarti accanto a Colui che hai avuto sempre con te. A Dio Fabrizio. Ad accoglierti, tra gli altri ci saranno anche Micu u Maestro e “Zia Peppa” come amabilmente chiami mia mamma. Come vedi io continuo a parlarti al presente, perché nonostante quel tragico incidente sul lavoro ti ha portato lontano, io ti vedo, ti sento e so che sei ancora qui con noi.

Caro Fabrizio, quante volte negli incontri del Movimento Lavoratori di AC abbiamo parlato di lavoro, di sicurezza sul posto di lavoro, ed è capitato proprio a te. Guardaci ancora e continua a sostenerci. Aiutaci a capire che basta un attimo perché tutto cambi nella vita. Aiutaci a comprendere che vivere pienamente la vita e sempre col sorriso sulle labbra e nel cuore, come hai vissuto tu, è vivere. Continua a vegliare su Nuccia, Seby, Claudia, tua mamma e su tutti noi.

Resterai sempre nel mio cuore