Abbandonare le tenebre per accogliere la luce

Mentre la liturgia ci fa entrare in un nuovo anno liturgico per continuare a celebrare il Mistero di Dio Creatore che ha dato vita a tutto ciò che esiste e ha donato a tutti la sua benevolenza e misericordia nell’attesa del pieno compimento, questo stesso tempo continua ad essere segnato dalle guerre che imperversano con distruzioni e morti da più parti e da tanti episodi di violenze sulle donne, che provocano rabbia ma anche prese di posizione affinchè si generi un cambiamento culturale che comprenda la famiglia, la scuola e i mezzi di comunicazione.

Si critica la cultura maschilista che vuole la donna subalterna all’uomo che da sempre ha occupato i posti di potere e di comando in politica e nella società in generale, relegando la donna per troppo tempo a custode della casa e dei figli e si inneggia alla rivoluzione femminista, iniziata decenni addietro, che ha rivendicato la libertà della donna, affermando sempre più la sua parità in tutto con l’uomo.  

Anche se è vero che dopo lunghi secoli di sottomissione della donna all’uomo, molte donne sono riuscite a diventare protagoniste riconosciute della storia, riuscendo ad assumere ruoli di determinante importanza e responsabilità sia in ambito politico che sociale, c’è ancora molto da fare dal momento che si registrano numerosi femminicidi, così come ci dicono tristemente le statistiche che parlano di un femminicidio ogni tre giorni.

Ho sentito donne sostenere che la violenza è soprattutto maschile, dovuta proprio all’indole dell’uomo, generata in lui dalla cultura del patriarcato che lo porta ad avere sete di dominio. Invece, uno psichiatra intervenuto su questo argomento, ha riferito che, se fosse così, tutti e solo gli uomini sarebbero violenti, mentre le donne non lo sarebbero, aggiungendo che nella sua lunga esperienza ha incontrato molte donne violente. Questo perchè la violenza è una caratteristica dell’uomo in generale, maschio e femmina, e ciò dipende dall’educazione e dall’ambiente in cui si vive.

Nel Libro della Genesi, al termine del diluvio universale, Dio promette che la vita sulla Terra non sarà distrutta e nel proseguo dice: “…poiché l’uomo è incline al male sin dall’adolescenza”.

Perciò l’inclinazione al male caratterizza tutte le persone umane, maschi e femmine, sin dal momento della consapevolezza. Perseverando in questo male si giunge facilmente ad essere violenti, arrivando persino ad uccidere.

Sempre nel Libro della Genesi si parla della Torre di Babele. Gli uomini erano diventati una cosa sola e si erano costruiti una torre per arrivare fino al cielo.

La Parola di Dio ci fa comprendere che la realtà del peccato che fu all’origine, continua a dominare l’umanità, con quel desiderio di autodeterminarsi personalmente e socialmente senza voler considerare in alcun modo Dio. E’ questo il peccato che segna la vita di tutti gli uomini. Ciò che consegue alla costruzione della Torre è significativo: gli uomini ormai non riescono a comprendersi l’un l’altro e così si disperdono.

Quando si fa a meno di ascoltare Dio, non possono bastare le buone intenzioni e l’impegno per vivere bene insieme, perché senza Dio la vita perde il suo riferimento e di conseguenza il suo senso vero e il suo significato profondo. Per quanto l’uomo possa decidere liberamente ed in modo autonomo, rimane povero dal momento che tutto ciò che possiede deve lasciare, persino la vita, e tutto ciò che costruisce è destinato a perire.

Il peccato è la presunzione dell’uomo di poter fare a meno di Dio, alimentato dall’orgoglio e dalla superbia che lo fanno essere e lo fanno vivere, ma per diventare cosa?

E’ questo il peccato che crea divisione e smarrimento, è il male che crea altro male.   

La Liturgia di questo periodo ci fa celebrare la nascita di Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto carne e che S. Giovanni definisce la luce vera che viene nel mondo ma che il mondo non ha accolto.

L’incontro con Gesù-Luce ci fa prendere consapevolezza del buio in cui versa la nostra vita e della verità del nostro vivere. Gesù è colui che viene per farci assaporare la bellezza dell’Amore di Dio e farci provare disgusto del nostro peccato, così che accogliendo la Sua amicizia abbandoniamo le tenebre del nostro vivere e aderiamo a Lui che è Via, Verità e Vita. Nel seguire Gesù ci si spoglia di ogni sicurezza che dona stabilità alla nostra vita, di ogni presunzione di sapere della vita, di ogni forza che possa servirci per difendere la nostra vita, per assumere sempre più quella vita che fa dell’Amore di Dio la sua sicurezza, la sua conoscenza e la sua forza. E’ questa la vita dei figli della pace, che nel loro vivere portano e offrono pace e se troveranno rifiuto e opposizione o se giungerà per loro persino la persecuzione,  essi conserveranno la pace e continueranno ad essere operatori di pace, felici che anche per loro la luce continuerà a diradare ogni tenebra, mentre attendono beati che essa risplenda eternamente.

Tanti Auguri di buon Natale e di  buon Anno Nuovo.