Al passo di Gesù'
Lettera Pastorale di Mons. Fortunato Morrone – Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova
Si apre richiamando la Chiesa in uscita missionaria di Papa Francesco, constatando che nella nostra Arcidiocesi “non pochi hanno saputo concretamente coniugare annuncio evangelico e opera caritativa” e che il cammino sinodale sinora compiuto ha messo in luce nella maggior parte delle comunità parrocchiali una convinta azione pastorale a vantaggio di tutti coloro che abitano i nostri territori, non solo chi frequenta le nostre parrocchie. Purtuttavia si sono anche evidenziate delle criticità. Tra le questioni che interrogano la nostra fede possiamo annoverare: spiritualità soggettivistica, questione sull’identità della famiglia, distanza generazionale, intelligenza artificiale, le tante guerre sparse per il mondo, emorragia dei nostri giovani costretti ad emigrare, salvaguardia delle aree interne e crisi ambientale. Alla luce di tutto questo ci si deve porre una domanda: quale Chiesa intendiamo essere di fronte a queste sfide? Dai documenti sinodali si evince la necessità di una maggiore comunione ed unità, di promuovere i giovani e di stimolare i credenti ad una maggiore sensibilità socio-politica. Viene anche fuori che la questione capitale, prima ancora della speranza e della carità, è la fede. “Tante volte ci affanniamo per far pregare, per guidare, per consolare, ma noi preghiamo? Ci lasciamo guidare? Ci lasciamo consolare?” scrive il nostro Arcivescovo. Nel lavoro quotidiano nella Vigna del Signore la “vera difficoltà consiste nel lavorare insieme”, un insieme faticoso da vivere e anche, a volte, doloroso. È necessario tralasciare il nostro ego per esaltare la comunionalità. “Che siano una cosa sola” (Gv 17,11) dobbiamo essere attenti a non contraddire nell’esercizio della nostra vita l’annuncio celebrato nell’Eucarestia. Sarà il vivere la corresponsabilità che darà peso e forza alla vocazione missionaria di “contribuire alla formazione di una nuova coscienza civile e civica” prodroma di bene comune e cittadinanza attiva, “di libero impegno credente e laico nella politica al servizio di tutti”. “In questa via c’è reale speranza che il territorio della nostra diocesi, a partire da Reggio, può essere rigenerato e rilanciato”. È stato istituito in diocesi un “cantiere della passione politica”.
Nelle linee future di impegno pastorale al primo posto ci sta la formazione, formazione permanente, formazione per formatori. Un posto di rilievo dovrà avere la scelta preferenziale per i giovani, saperli ascoltare, “accogliendo le loro ansie e paure generate da un presente e un futuro non proprio promettente sul versante lavoro”. Lo sviluppo di una seria pastorale del lavoro sarà un’attenzione intergenerazionale che dovrà coniugare l’esperienza degli adulti con le potenzialità dei giovani. Tornado sull’argomento della corresponsabilità per il bene comune il nostro Arcivescovo, caldeggiandolo, rinnova “l’invito a parrocchie, gruppi e movimenti a promuovere, …, coraggiosamente nuove disponibilità all’impegno politico”. Un ulteriore spunto di riflessione viene anche dal dare la giusta importanza alle scuole e, ci dice sempre Mons. Morrone, “fa ben sperare che in alcune zone pastorali si sono sviluppate sinergie formative tra parrocchie e scuole del territorio”. Tutto questo conforta la comunità parrocchiale di Mosorrofa per l’attivo impegno nel socio - politico, per la fattiva collaborazione con le scuole del luogo e soprattutto perché, anche se i fedeli frequentanti continuano a calare, è ancora la fontana del villaggio alla quale fa riferimento l’intero paese. È sconsolante invece constatare che stiamo perdendo i giovani, negli ultimi cinque anni sono dovuti emigrare più di 350 per motivi di lavoro, e per questo ringraziamo il nostro Arcivescovo per aver messo tra le priorità anche l’attenzione al mondo del lavoro.
La lettera pastorale si chiude con una promessa di S.E. che riporto integralmente. “Verro a farvi visita per vivere con voi un breve tratto di strada come discepolo del Signore e per voi come vescovo chiamato ad accompagnarvi nel vissuto quotidiano del vostro ritmo di vita dietro a Gesù, confermando la vostra fede, condividendo le vostre speranza e amarezze, la vostra caritatevole generosità, i vostri sogni, il desiderio di diffondere la gioia del Vangelo a tutti, soprattutto la grazia e l’intima certezza di essere amati dal Signore”.