Anniversari

L’Eco ha compiuto 50 anni dalla prima pubblicazione, anche l’Istituzione delle Regioni in Italia ha compiuto 50 anni. A giugno del 1970 si svolgevano le prime elezioni per determinare il Consiglio Regionale. Questo istituto che doveva portare lo Stato più vicino ai cittadini, che doveva, attraverso alcune decentralizzazioni, porre un occhio più attento ai bisogni dei singoli territori,  purtroppo dobbiamo ammettere che, almeno qui in Calabria, è stato un fallimento. Amministrazione dopo amministrazione, che fosse di Destra, di Centro o di Sinistra non importava, si è andato sempre peggio, l’attenzione non è mai stata rivolta allo sviluppo delle potenzialità della nostra terra ma solamente alle esigenze dei singoli “onorevoli” che hanno popolato in questi 50anni il Consiglio e la Giunta regionale. Ultimo episodio, emblematico, l’approvazione in meno di un minuto e senza presentare l’argomento (perché non ce ne era bisogno, ha detto il relatore), firmato da tutti i capigruppo e votato all’unanimità, per consentire anche a chi avesse fatto anche un solo giorno di Consiglio Regionale di poter accedere al “vitalizio”, una bella “pensione” che noi comuni mortali dobbiamo attendere fino a dopo i 68 anni o dopo 42 anni di contribuzione.

Senza alcun rossore in faccia, quando si è alzato il polverone sulla questione, tutti si sono detti contrari, chi non aveva capito, chi ha detto che c’era un errore, chi che una “manina” aveva manomesso il testo (peccato che non si sa mai quale manina), ecc… ma nessuno si è assunto le proprie responsabilità. Purtroppo a questo ci hanno abituati. Io credo e spero che questa vergogna se la portino per tutti i cinque anni di mandato, anche se purtroppo la memoria del cittadino elettore è corta e presto la cosa andrà nel dimenticatoio. La cosa ancora più grave è che questo gesto è stato fatto mentre intorno a loro regnava il terrore e la morte a causa del Covid19, ma forse è stato fatto intenzionalmente, pensando che essendo distratti da altro, nessuno se ne sarebbe accorto. Sull’onda dell’indignazione popolare qualche settimana dopo il testo è stato abrogato ma rimarrà un segno indelebile di questa legislatura.

L’Eco anno dopo anno è cresciuto e ci auguriamo che possa ancora per tanto tempo essere al servizio della nostra gente, che continui a far sentire più vicini al nostro paese tutti i nostri emigrati. L’augurio per il Consiglio Regionale è che dopo 50 anni di disastri qualcuno si svegli e cominci a pensare al bene comune invece del solo proprio tornaconto. Un invito ai cittadini elettori, quando andiamo a votare non lasciamoci ammaliare dalle promesse (false) o dalle amicizie, votiamo pensando che il bene comune farà crescere tutti e staremo tutti meglio, anche perché se ci troviamo in queste situazioni è un po' anche colpa nostra.