Concorso presepe nell'arte: Mosorrofa e Sala in primo piano

Si è svolta il 21 gennaio la premiazione  del Concorso “Il presepio,  nell’arte”   indetto dall’ “Associazione amici del presepio” sezione “don Matteo Plutino”  di Reggio Calabria presieduta da Carmelo Anzani. L’evento ha avuto luogo presso l’auditorium Fondazione  Lucianum a Reggio Calabria.  La comunità di Mosorrofa è stata ancora una volta protagonista. Complimenti ed elogi ai partecipanti  da parte di don Mimmo Cartella referente ecclesiastico della diocesi, per il contributo dato all’evento dai mosorrofani, in quanto  Mosorrofa  non solo è stata la comunità più numerosa, con quattro presepi in concorso, ma anche per il significato particolare degli stessi. Il presepe di Marcello Verbaro, realizzato  all’aperto in Via Anzario I traversa, insieme agli altri cugini  che continuano  ancora oggi con passione  l’opera del nonno don Bastiano Plutino è stato particolarmente elogiato, sia per la notevole fattura artistica ma soprattutto in quanto rappresenta l’immenso valore  del valore della famiglia e dell’ unione tra generazioni.

Il presepe di  Paolo Cutrupi, realizzato in Via Sella San Giovanni è stato citato in particolare per la realizzazione  artigianale. Il presepe di Paolo  è di tipo tradizionale, interamente costruito a mano facendo ricorso ad elementi di recupero come polistirolo e giornali e ad elementi naturali come pietre, muschio e rami. L’ attenzione della commissione giudicante, si è concentrata particolarmente su due aspetti: su un effetto meccanico inserito nello scenario sopra la grotta dentro una casa in polistirolo, dalla quale, un pastore, aprendo la finestra. si affacciava porgendo il volto ai pastori sottostanti. L’ altro elemento che è stato considerato ai fini della valutazione complessiva è stata la natività in quanto non convenzionale. Il bambinello era tenuto in mano dal San Giuseppe, mentre la Madonna riposava sdraiata sulla paia. Un immagine tanto inusuale  quanto carica di significati. Papa Francesco usò, come riferimento, una natività simile per affermare che ogni tanto fa bene immaginarsi la sacra famiglia come una coppia moderna in cui il padre e la madre si danno il cambio nell’accudire il bambino, e Giuseppe dice a Gesù : “Lasciamo riposare mamma”.

Il presepe realizzato da Albina Russo di Sala di Mosorrofa, inserito nella categoria “palestinese” è stato realizzato con materiali reperibili in natura: muschio, sassolini e legni. L’attenzione della giuria e di don Mimmo Cartella è andata soprattutto alla collezione di pastori “Del Prado” collezione completata nel 1999/2000 comprensiva di 75 statuine, una grotta e un castello. I pastori,  realizzati in ceramica, sono molto delicati da maneggiare e da conservare e rappresentano,  in maniera realistica, il popolo della Palestina dell’epoca.

Il presepe tradizionale di Pasquale Andidero,  realizzato in una vecchia abitazione del rione Strapunti ha colpito per la  poesia  sulla Pace  che  l’autore  ha inserito nel  presepe dedicandola al popolo ucraino.

I partecipanti hanno ricevuto in premio una pergamena e una coppa a testa. Complimenti.