Festa dell'accoglienza per gli immigrati
Il 24 marzo si è svolta nella sala Antonino Caridi in Largo Leotta a Mosorrofa una festa dedicata a tutti gli/le immigrati/e che vi risiedono. Ogni anno per la Festa di San Giuseppe il MLAC, Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, organizza a livello nazionale una festa per ricordare San Giuseppe patrono dei lavoratori. Papa Francesco ha ricordato che “il tempo della festa è sacro perché Dio lo abita in un modo speciale”.
La Parrocchia di Mosorrofa, ha detto Pasquale Andidero presidente di Ac, ha pensato quest’anno di legare questa festa a San Giuseppe padre nell’accoglienza. San Giuseppe, con la sua famiglia, è stato un migrante. Essendo ancora fresche nei nostri occhi e nel nostro cuore le immagini del naufragio dei migranti a Cutro, si è pensato di convocare tutti gli immigrati, sia quelli che si sono costruiti a Mosorrofa una famiglia, sia quelli che vi risiedono per lavoro, per vivere insieme una gioiosa convivialità. Lo scopo di questa festa ha sottolineato il parroco don Mimmo era creare comunità, crescere nell’accoglienza, sentirsi parte dello stesso cammino. Come Giuseppe accolse Maria e Gesù e diventarono una famiglia, (la Sacra Famiglia per noi cristiani), cosi la comunità parrocchiale di Mosorrofa ha voluto accogliere queste persone per diventare con loro una solida famiglia. Agli immigrati presenti è stato chiesto di condividere qualcosa di particolare del loro paese d’origine e anche le motivazioni che li/le hanno spinti a lasciare la terra natia per cercare una vita migliore. Il complesso musicale “Un’Avventura” , costituito di recente (Demetrio Russo, Jenny Schiavone, Alessia Brancati, Peppino Nicolò, Demetrio Nicolò e il sig. Pietro di Cataforio) ha allietato la serata con canti e balli. Sono intervenuti alla serata anche alcuni ospiti di Cataforio e Gianni Sergi che ha portato il saluto della parrocchia di San Sperato. E’ seguito poi un momento di convivialità con rustici offerti dalla parrocchia mentre tutti i “festeggiati” hanno portato una specialità tipica ( un dolce o altra pietanza) del loro paese d’origine motivandone la scelta e condividendo con i presenti le motivazioni che li hanno spinti a lasciare il paese natio. Una bella serata di integrazione, solidarietà e accoglienza.