Giornata vaccinale nella vallata del Sant' Agata

Si è svolta domenica 6 febbraio scorso, presso il borgo di San Salvatore, una giornata vaccinale per tutti i cittadini della vallata.

 Ai piedi della rupe dell’antica città di Sant’Agata, in un clima di assoluta cooperazione voluto dalla “Pro Loco San Salvatore” in collaborazione con la Parrocchia “Cataforio-San Salvatore”, presso i locali parrocchiali (ex scuole elementari), alla presenza di personale dell’ASP, si è proceduto alla somministrazione dei vaccini anti covid, in particolare per venire incontro alla popolazione che presentava oggettive difficoltà a recarsi in città.

La giornata vaccinale è stata possibile grazie alla sinergia tra il dipartimento di prevenzione Asp di Reggio Calabria (dott. Giuffrida e dott. Salvatore Borruto) e la direzione operativa del dott. Antonio Ielo (che sarà presente direttamente sul luogo con personale infermieristico specializzato della predetta ASP), con il supporto e la grande disponibilità del ex vicesindaco della città metropolitana Armando Neri e la Pro Loco di San Salvatore tramite il maresciallo Renzo Romeo membro dell’unità di crisi covid della Prefettura di Reggio Calabria.

Il presidente della Pro Loco Demetrio Iero ed il parroco don Gianni Gattuso, supportati da tutti i soci ed i collaboratori, motivati da una precisa volontà di rinascita e con piena fiducia nelle istituzioni, hanno messo in moto una macchina organizzativa efficiente, con l’obiettivo di salvaguardare la salute di tutta la popolazione e contribuire alla ripresa della tanto desiderata “normalità” che ci caratterizzava prima dell’avvento della terribile pandemia che da due anni a questa parte ha “congelato” le nostre vite.

A tal proposito attingiamo alla nostra storia, costellata di eventi drammatici, la quale ci ha insegnato l’immenso valore della solidarietà e del sostenersi a vicenda che da sempre caratterizza le nostre comunità.

Basti pensare al terribile terremoto del 5 febbraio 1783 (il cui anniversario ricorre proprio in questi giorni) e alla peste del 1743, che hanno segnato in maniera irreversibile il destino della nostra vallata ma allo stesso tempo ci hanno insegnato a reagire con tenacia alle difficoltà.