Gradito omaggio da Morigerati

Ringraziamo la comunità del Santuario Parrocchia di San Demetrio di Morigerati (Salerno) nella persona del parroco Sac. Antonino per averci inviato il volume  “Memorie della vita  del culto di San Demetrio Martire di Tessalonica”  del padre Gioacchino Taglialatela dell’Oratorio di Napoli edizioni Tipografia napoletana di Napoli del 1898. Il testo era stato ristampato in versione anastatica in occasione del 50° anniversario  dell’arrivo delle reliquie di San Demetrio a Morigerati (11/08/1970-11/08/2020) e dell’elevazione a Santuario diocesano della chiesa a lui dedicata. Morigerati è un paese di 429 abitanti situato nel Cilento.

Il culto di San Demetrio a Morigerati, ha un'antica storia. La leggenda narra che nel periodo tra il 1350 e il 1400 sulla spiaggia di Villammare fu ritrovata una cassa con all'interno una statua a mezzobusto. Nonostante i numerosi tentativi, agli abitanti di Villammare non fu possibile trasportarla all'interno della Chiesa locale, ubicata a pochi passi dalla spiaggia. La statua infatti, risultava pesantissima e gli unici che riuscirono a sollevarla furono alcuni pastori provenienti da Morigerati che si trovavano sul posto per lavare le pecore come era consuetudine fare almeno una volta all'anno. La statua, che sulla base portava un'iscrizione in greco: "San Demetrio di Tessalonica", fu così portata nella chiesa di Morigerati dove fu conservata e ubicata sull'altare originario (a sinistra dell'altare maggiore). Nel 700 venne realizzata una nuova rappresentazione del Santo, in veste di soldato, che ancora oggi viene portata in processione durante le festività religiose dedicate a San Demetrio.

Riportiamo, di seguito, la lettera che scrisse in proposito l’allora Arcivescovo di Reggio ( poi  ordinato Cardinale),  Gennaro Portanova al Padre Taglialatela:

Il libro che Le è piaciuto intitolare dal nome mio e di altri prelati venerandi, interessa moltissimo questa Archidiocesi, ove, come a voce pur le dissi, è antico il culto al Santo Martire Demetrio di Tessalonica, ed una borgata importante, quella di Mosorrofa, è posta sotto la speciale protezione del medesimo.

Ella pertanto, mentre ha ben meritato della chiesa, illustrando il nome di un suo invitto campione, ha fatto un’opera in modo speciale grata alla Diocesi di Reggio, la quale con viva soddisfazione vedrà poste in rilievo le geste e le virtù del Santo a cui ha tanta venerazione, e ben sarà vieppiù eccitata ad onorarlo. Lasci dunque a nome mio e di questi miei buoni diocesani Le rivolga pubbliche espressioni di compiacimento e riconoscenza, e le rinnovi insieme i sensi della mia antica stima, con cui son lieto ripetermi.

 

Reggio Calabria 16 agosto 1893

di V.S.

devotissimo ed affezionatissimo in G.C.

Gennaro Arcivescovo di Reggio Calabria

Amministratore Apostolico di Bova