Guardatevi dagli uomini

Quante volte ci siamo sentiti rivolgere come avviso o raccomandazione questa espressione: “guardati da…”. Guardati dagli amici, dai confidenti o addirittura dai familiari. Così veniamo spinti a prendere le distanze da certe persone o a prendere particolari precauzioni in certe situazioni che possono rappresentare pericolo o minaccia per la nostra vita.

Il Vangelo ci dice che anche Gesù ha usato spesso questa espressione parlando ai suoi discepoli e ammonendoli in diverse circostanze: “guardatevi dagli scribi, guardatevi dal lievito dei farisei, guardatevi dai falsi profeti…”

Gesù raccomanda di guardarsi da certe persone e in un’altra espressione dice: “guardatevi dagli uomini”. Egli sembra far riferimento a qualcosa di più generico e aggiunge: “vi consegneranno ai loro Tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe”.

Il Signore mette in evidenza come vi sia un’umanità che vive di menzogne e falsità e luoghi deputati a fare giustizia dove si perpetua l’ingiustizia. Quella stessa umanità che ritiene di rendere culto a Dio, flagella altri uomini, cosa che si rivelerà pienamente quando Gesù sarà condannato e ucciso.

Gesù ammonisce dicendo che persino i legami di parentela come quello tra genitori e figli si trasformeranno in conflitti anche mortali.

Il Figlio di Dio con la sua incarnazione, ha celebrato, in un meraviglioso connubio, l’unione tra il divino e l’umano, permettendo a giustizia e pace di baciarsi e alla verità di germogliare dalla terra. Poiché la giustizia si è affacciata dal cielo, la terra può notare il suo frutto con la morte e la resurrezione di Gesù. L’umanità, dopo la frattura provocata dal peccato che muove la vita verso la morte, ha la possibilità di passare dalla morte alla vita nuova, donata dallo Spirito che è scaturito dalla stessa morte e resurrezione di Cristo, che è partecipazione della vita dell’uomo alla stessa vita divina.

Quando si vive di questa umanità nuova, la vita diviene cammino di verità, di giustizia e di amore. “Guardarsi”, allora, significa non solo prendere le distanze, ma sapere di procedere nelle contraddizioni tra una umanità rigenerata dall’alto e quell’umanità che continua dal basso, attraverso un cammino in cui si riceve luce per amare e accogliere ogni povertà e, di contro, un cammino in cui si continua, come discendenti dell’Adamo ingannato, a nascondersi e a difendersi. Un cammino in cui ci si impegna a camminare insieme prestando attenzione ed accoglienza ad ognuno o, al contrario, un cammino in cui ognuno vuole prevalere sugli altri.

La strada è unica, ma percorrendola in modo diverso e addirittura in senso opposto, inevitabilmente avvengono contrasti che spesso, acuendosi, diventano vere e proprie persecuzioni. Ne consegue che sulla stessa strada si trova a passare chi ferisce e chi soccorre; per la stessa strada vi è chi coltiva vita e anche chi vuole distruggere; lungo la stessa via cammina chi si disinteressa o addirittura abbandona la vita e chi se ne prende cura, e ancora chi si appropria ingiustamente e chi fa dono persino della sua vita.

A volte ci si trova fianco a fianco: nello stesso posto di lavoro, nello stesso bar, partecipando alla stessa festa, abitando nello stesso condominio o frequentando la stessa chiesa.

Viene da pensare al grano e alla zizzania, a chi coltiva la vita e a chi la sfrutta a proprio vantaggio.

L’umanità nuova operata da Dio, che con la Sua grazia divina l’accompagna e quotidianamente la nutre e la sostiene perché giunga alla pienezza, non ha da temere, poiché essa già partecipa all’umanità stessa di Gesù, glorificata accanto al Padre e attende solo di parteciparvi in pienezza con tutte le creature.

Certo, il cammino continuerà ad essere faticoso e spesso segnato dalla stanchezza. Ci saranno ancora delusioni e sarà versato ancora tanto sangue. A volte, lungo la strada, sembrerà di camminare al buio, ma il Suo bastone e il Suo vincastro ci daranno sicurezza.

Il nostro essere creatura di una nuova umanità animata dallo Spirito, condotta da Cristo che è il Capo, saprà procedere oltre ogni povertà e debolezza, e divenuti concittadini dei Santi e familiari di Dio, procederemo nell’attesa di cieli nuovi e terra nuova.

Buona festa in onore di San Demetrio.