Il Martire testimone di vita vera
Ogni periodo storico è segnato dal sacrificio di tanti che, per motivi politici, sociali o religiosi, subiscono ogni sorta di persecuzione, sofferenza e persino la morte. Il loro sangue versato in modo cruento è sigillo di testimonianza e di fedeltà. Di testimonianza perché nella violenza subita si afferma il valore della loro fede e del loro ideale che supera quello della stessa vita; di fedeltà perché perseverano con dedizione fino all’estremo sacrificio della loro vita, che così diviene martirio. Non dobbiamo pensare che i martiri non sperimentino paura e non provino quelle sofferenze e sensazioni che accompagnano ogni essere umano quando si trova di fronte ad ogni genere di violenze, sia fisiche che psicologiche, subendo ingiustizie, ma la loro grandezza sta nel fatto che essi hanno messo in conto che la loro vita avrebbe potuto incontrare opposizione e persino richiedere il sacrificio della loro stessa vita, e non si sono tirati indietro.
Riusciamo a comprendere cosa c’è dietro la loro forza di affrontare le paure, di sopportare le sofferenze, rimanendo fermi in ciò che credono e decisi nel loro perseverare nonostante tutto. Il salmo 8 dice: “con la bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza per ridurre al silenzio nemici e ribelli”. Chi ha fatto esperienza di libertà, di giustizia e di amore, e di questi ne ha fatto il proprio nutrimento essenziale, ha potuto conoscere sempre più la verità della propria vita e di quella degli altri. Vivendo nella verità se ne coglie il senso vero da cui niente può distogliere e che in nessun modo può essere tolto. Anche se la verità viene combattuta, su di essa non potrà prevalere la menzogna; pur se si tenta di sopprimere la libertà, le sue ali continueranno a librarsi nel cielo e a percorrere la terra; se l’ingiustizia continua a prevalere, per quanto l’odio e l’egoismo continuano a dominare la terra, l’amore non si estinguerà e continuerà a nutrire e rendere feconda la vita e i giusti diverranno vittoriosi.
Il Signore della vita non farà mancare a questa terra il seme perché la vita continui a germogliare: uomini che con la loro laboriosità e il loro sacrificio ne favoriscono la crescita, sposi che ne contino l’amore e padri che ne guidino la crescita, donne che la curano con amorevolezza, spose che ne esaltino la bellezza, mamme che l’accolgano con premura nel loro grembo e con sollecitudine la nutrono, giovani che le diano slancio e vitalità e danzino alla sua musica, bambini che la rendono semplice, tenera e giocosa e ne manifestino le sue meraviglie, vecchi che ne colgono la sua sapienza e ne raccontino la sua bontà. Tutto concorrerà al bene della vita: la sofferenza sarà la potatura perché dia più frutto, il sangue versato sarà il sacrificio di espiazione offerto per tutti, la morte accolta come abba(n)dono e cioè dono al Padre sarà il rimettersi e consegnarsi nelle sue mani che ci hanno fatto e plasmato, redenti e santificati per la glorificazione di tutta la vita e di ogni vita.