Incontro per combattere le truffe agli anziani
Per contrastare le truffe agli anziani, la parrocchia San Demetrio, l'Azione cattolica di Mosorrofa con la collaborazione del Comitato di quartiere e la Stazione dei Carabinieri di Cataforio, hanno organizzato un incontro con la popolazione per fornire utili informazioni su come difendersi.
"Più informati più sicuri" è stato infatti il titolo scelto per il convegno, che si è svolto nel salone parrocchiale A. Caridi a Mosorrofa.
Dopo il saluto del parroco Domenico Labella ed i ringraziamenti all’Arma dei carabinieri per la loro presenza e per la costante vigilanza delle vie del paese che fa sentire la popolazione più protetta, ha preso la parola il presidente di Azione Cattolica Pasquale Andidero.
Il presidente Andidero ha messo in evidenza come "la coralità e la compattezza dei cittadini del paese Mosorrofa ha consentito di uscire indenni dall’attacco massivo che i truffatori, ad inizio anno, hanno perpetrato nei confronti di circa una quarantina di famiglie. La prontezza del comandante Romeo nel comunicare il rischio e la velocità con la quale è stata girata la comunicazione a tutta la comunità sono state le armi vincenti. Questo incontro mira a far sì che l’informazione possa servire a preservare o comunque a ridurre i rischi di future minacce"
Il comandante Romeo ha sottolineato la pericolosità di questi truffatori che è "gente professionista, che arriva verosimilmente dalla Campania, ed opera soprattutto nelle ore diurne, tra le 10 e le 15.30, perché sono le ore in cui anziani e indifesi si trovano più spesso soli in casa". Il comandante Romeo sgombra il campo dal fatto che esistano basisti locali, e spiega che generalmente acquisiscono le notizie facendo telefonate anche settimane prima fingendosi altri interlocutori e usano anche l’intelligenza artificiale".
l comandante Romeo, poi, nel suo intervento ha raccomandato più volte di non aprire a nessuno e di non far entrare nessuno in casa. Ha assicurato la costante presenza delle forze dell’ordine e il loro vigile presidio del territorio. Ha invitato, anche in caso del solo dubbio, di chiamare subito il 112 o la stazione dei carabinieri.
Il vicecomandante Catalano, nella sua sapiente esposizione, ha enumerato i diversi modi come si pongono i truffatori spacciandosi per carabinieri o avvocati o incaricati delle poste, della telefonia, dell’Enel, ecc… Ha spiegato bene come col sistema di parlare a mezze parole si fanno dire dalle ignare vittime le notizie che servono per creare poi quello stato di agitazione che porta a cedere alle richieste; con quale tecnica riescono a isolare il malcapitato bloccando sia il telefono fisso che il cellulare; riescono anche a imitare, attraverso l’intelligenza artificiale, anche la voce dei congiunti.
Anche il Vice-comandante ha invitato a non fidarsi mai, a non richiamare i numeri che vengono forniti dai sedicenti carabinieri o avvocati, ma usare solamente il 112 o il numero di telefono della caserma o quello dei propri cari. A poi precisato che” i carabinieri se è proprio necessario vanno nelle case dei cittadini solo in divisa e con la macchina di servizio.”
Molti sono stati gli interventi. In sala erano presenti almeno 15 vittime che hanno raccontato le diverse modalità dell’attacco, lo shock che questo ha creato, e come, fortunatamente,il tentativo non è andato a buon fine.
È stato distribuito alla fine un vademecum illustrativo preparato dalla parrocchia e dall’Azione cattolica che riporta i numeri da chiamare in caso di necessità.