La dignità dei risorti
Dopo il lungo periodo di grande difficoltà e paura causato dalla pandemia che ha colpito in lungo e in largo tutto il mondo, e che ancora oggi, se pur con meno aggressività, continua a colpire, un altro evento scuote, da circa un mese il mondo: l’aggressione armata dell’esercito russo perpetrata dal suo presidente Putin ai danni dell’Ucraina, che sta vivendo un momento tragico, con intere città distrutte, milioni di persone in fuga che abbandonano il loro paese per riparare nei paesi europei e migliaia di morti tra soldati e civili.
Per evitare il rischio di una terza guerra mondiale, i Capi di Stato di diversi Paesi stanno intervenendo con incontri diplomatici, per giungere ad un accordo tra le parti e arrivare al cessate il fuoco il prima possibile.
Tra accuse e denunce, minacce e timori per il possibile uso di armi nucleari, l’umanità si trova a vivere uno dei momenti più difficili della sua storia. Per questo, Papa Francesco ha voluto consacrare sia la Russia che l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, richiamando insistentemente tutti all’impegno per la pace.
Definendo la guerra una “follia”, ha protestato con forza contro la decisione di aumentare la spesa per finanziare gli armamenti, definendola “vergognosa”. La sua voce ha destato perplessità e anche contrarietà da più parti.
Il Presidente Putin, per giustificare l’invio dell’esercito in terra Ucraina, ha pensato di fare riferimento alle parole di Gesù: “dare la vita per i propri amici”, ricevendo anche la benedizione del patriarca della Chiesa Ortodossa di Russia, Kirill, per ciò che ha definito una “operazione speciale militare”. Ma Gesù, nel pronunciare quella frase, “dare la vita per i propri amici”, di certo non intendeva arrivare ad uccisioni e distruzioni.
Ci apprestiamo a celebrare la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo. Oltre l’aspetto culturale e liturgico, che significato riveste per la nostra vita di oggi? Che speranza dona ai nostri cuori turbati? Riuscirà a rischiarare le menti insensate? E che cosa apporta di nuovo rispetto ad un mondo che sembra girare sempre allo stesso verso?
Gesù nella lotta contro il demonio, ha affermato e testimoniato con la sua vita il Regno di Dio, regno di amore, di giustizia e di pace. Ha testimoniato l’amore con il servizio, la giustizia con la misericordia, la pace con la fraternità.
La Risurrezione del Signore continua a smascherare la menzogna in cui viviamo e conduciamo la nostra vita: consideriamo Dio come Signore, ma ci appropriamo di tutto; Lo preghiamo devotamente, ma per poterlo asservire ai nostri capricci; costruiamo comunità che sono solo di compromesso, poiché ognuno si preoccupa di difendere e favorire il proprio interesse. È il cammino determinato dal primo uomo, che, sempre in modo subdolo e ingannevole, continua ad essere sollecitato dallo stesso tentatore.
Lo Spirito Santo, dono del Risorto a consolazione della nostra umanità fragile e ferita, agisce dentro ciascuno per seminare la pace nel cuore di ognuno di noi. Questa pace, che è aspirazione di tutti, diventa desiderio soprattutto quando ci si accorge che quello che si fa non è duraturo a non ha stabilità. Ci si affatica a costruire, si rimane svegli a custodire, ci si nutre con pane di sudore, e, dopo aver dissipato tutto, ci si ritrova privi di tutto e spogli di tutto. La nostalgia di “casa” che portiamo dentro, che è l’essere immagine di Dio, rimane come richiamo profondo a quel “luogo” che ha visto l’essere della nostra vita e a quella “fonte” che è Amore, da cui è scaturita la nostra vita.
A questa nostalgia che abbiamo dentro, si aggiunge l’invito di Dio che, per cercare e salvare chiunque è perduto, ha mandato e sacrificato il suo Figlio Gesù.
La sua Resurrezione permette alla nostra vita di accedere alla sua vita, di ritrovare la nostra dignità di figli, perché ci fa conoscere il Padre che ci abbraccia con le nostre ferite e col suo bacio ci cura, ci fa entrare nella sua casa regale che è il Regno di Dio, dove viene lavata e rivestita la nostra vita e dove tutto è dato e tutto è accolto come dono, ci fa sedere al suo banchetto di festa dove nulla si trattiene poiché tutto è condiviso con tutti.
In questa vita nuova da risorti, non trovano posto l’egoismo, il possesso, l’indifferenza e il menefreghismo, le divisioni e le contrapposizioni, l’odio e la guerra. La vita ritrova il suo vero senso, e, per quanto si trovi a sperimentare fragilità e debolezze, sofferenze e privazioni, rimanendo unita al Risorto mediante lo Spirito Santo, porta sempre con sé il germe di vita nuova che nonostante tutto continua a crescere, attendendo fiduciosa la perenne stagione dei frutti.
Auguri di una Santa Pasqua e di una vita nuova