La mafia all'interno dello Stato
Dal passato ad oggi sentiamo continuamente ripetere, sotto forma di polemiche o nelle inchieste giudiziarie, la parola mafia ma prima di discutere di una realtà tanto intrigante, importante, ma complessa, dobbiamo conoscere cosa questa parola racchiude in sé stessa. Con il termine mafia si intende designare quel complesso di organizzazioni criminali proliferate, come braccio armato, dalla nobiltà latifondista per la repressione delle esigenze dei contadini nel IXX secolo, rette dalle leggi dell’omertà, strutturate gerarchicamente e a loro volta suddivise in “COSCHE’’ o ‘’FAMIGLIE’’
Nella nostra amata Calabria tale organizzazione criminale si riconosce come ‘NDRANGHETA e, con lo scorrere del tempo, non solo si è estesa in tutti e cinque i continenti ma ha anche diversificato i suoi “interessi” occupandosi di traffico di armi, gioco d’azzardo, prostituzione, smaltimento dei rifiuti tossici sino ad entrare silenziosamente dalle porte centrali nelle grandi stanze dello Stato e della magistratura. In tal modo hanno indebolito il sistema, portandolo alla deriva e facendolo diventare sempre più MARCIO.
Tutto ciò talvolta viene avallato da ognuno di noi quando non denunciamo, portando avanti un po’ di omertà tutte le volte che i nostri occhi osservano ma non parlano, costretti a subire in silenzio perché a volte non si è tutelati o sostenuti.
Affrontare la mafia è difficile e forse non esiste qualcosa o qualcuno in grado di sconfiggerla pienamente. Tuttavia alcuni hanno deciso di rialzarsi, hanno preso coscienza della sua esistenza e coraggiosamente hanno deciso di denunciarla e combatterla, tra questi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Due uomini coraggiosi che hanno iniziato a sfilare questa tela intrecciata e a raccogliere stralci di notizie, indagando su persone intoccabili, scoprendo i più oscuri segreti di quest’organizzazione, svelando che alcune delle più alte cariche dello Stato erano ricoperte da componenti di famiglie mafiose che riuscivano, tra le altre cose, ad alterare gare d’appalti e sovvenzioni milionarie che avrebbero dovuto migliorare la qualità di vita di ognuno di noi. Falcone e Borsellino hanno lavorato molto per portare alla luce tutto ciò che stava succedendo pagandolo a caro prezzo… con la loro VITA….
La triste realtà è che oggi, dopo tante battaglie e vite stroncate, nella nostra città, è cambiato ben poco, viviamo solo di doveri, e i nostri DIRITTI?
Il diritto all’acqua potabile. Il diritto a respirare aria pulita e non la puzza acre dei fumi dei cumuli di spazzatura. Il diritto di curarsi. Il diritto di vivere in piena libertà di pensiero. Poniamo fine all’omertà e al favoritismo, non abbiamo paura ad esprimere le nostre opinioni, in fondo è ciò che ci rende liberi…. PONIAMO A FINE A QUESTO SILENZIO.
Dal passato ad oggi sentiamo continuamente ripetere, sotto forma di polemiche o nelle inchieste giudiziarie, la parola mafia ma prima di discutere di una realtà tanto intrigante, importante, ma complessa, dobbiamo conoscere cosa questa parola racchiude in sé stessa. Con il termine mafia si intende designare quel complesso di organizzazioni criminali proliferate, come braccio armato, dalla nobiltà latifondista per la repressione delle esigenze dei contadini nel IXX secolo, rette dalle leggi dell’omertà, strutturate gerarchicamente e a loro volta suddivise in “COSCHE’’ o ‘’FAMIGLIE’’
Nella nostra amata Calabria tale organizzazione criminale si riconosce come ‘NDRANGHETA e, con lo scorrere del tempo, non solo si è estesa in tutti e cinque i continenti ma ha anche diversificato i suoi “interessi” occupandosi di traffico di armi, gioco d’azzardo, prostituzione, smaltimento dei rifiuti tossici sino ad entrare silenziosamente dalle porte centrali nelle grandi stanze dello Stato e della magistratura. In tal modo hanno indebolito il sistema, portandolo alla deriva e facendolo diventare sempre più MARCIO.
Tutto ciò talvolta viene avallato da ognuno di noi quando non denunciamo, portando avanti un po’ di omertà tutte le volte che i nostri occhi osservano ma non parlano, costretti a subire in silenzio perché a volte non si è tutelati o sostenuti.
Affrontare la mafia è difficile e forse non esiste qualcosa o qualcuno in grado di sconfiggerla pienamente. Tuttavia alcuni hanno deciso di rialzarsi, hanno preso coscienza della sua esistenza e coraggiosamente hanno deciso di denunciarla e combatterla, tra questi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Due uomini coraggiosi che hanno iniziato a sfilare questa tela intrecciata e a raccogliere stralci di notizie, indagando su persone intoccabili, scoprendo i più oscuri segreti di quest’organizzazione, svelando che alcune delle più alte cariche dello Stato erano ricoperte da componenti di famiglie mafiose che riuscivano, tra le altre cose, ad alterare gare d’appalti e sovvenzioni milionarie che avrebbero dovuto migliorare la qualità di vita di ognuno di noi. Falcone e Borsellino hanno lavorato molto per portare alla luce tutto ciò che stava succedendo pagandolo a caro prezzo… con la loro VITA….
La triste realtà è che oggi, dopo tante battaglie e vite stroncate, nella nostra città, è cambiato ben poco, viviamo solo di doveri, e i nostri DIRITTI?
Il diritto all’acqua potabile. Il diritto a respirare aria pulita e non la puzza acre dei fumi dei cumuli di spazzatura. Il diritto di curarsi. Il diritto di vivere in piena libertà di pensiero. Poniamo fine all’omertà e al favoritismo, non abbiamo paura ad esprimere le nostre opinioni, in fondo è ciò che ci rende liberi…. PONIAMO A FINE A QUESTO SILENZIO.