La "Parola" che ci è da sempre familiare

Da qualche anno, su iniziativa di Papa Francesco, nel mese di Gennaio e precisamente la terza Domenica del Tempo ordinario, si celebra la Domenica della Parola di Dio. Essa, per noi cristiani, assume da sempre un aspetto vitale e familiare. Ha un carattere vitale perché è la Parola di Dio che dona vita, la custodisce, la cura e la nutre. Dio crea e dona vita, tende la mano e sazia la fame di ogni vivente. La sua Parola non è altro che comunicazione viva ed efficace del Suo desiderio, del Suo volere e del Suo essere. Quello che Dio vuole lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e negli abissi. È bello percepire questa “creaturalità” in ogni essere vivente, accoglierne le diversità che sono rivelazione della ricchezza e grandezza dell’essere e dell’operare di Dio. Tutto ciò che esiste e vive forma davvero come una prima Bibbia, un audio-video che mostra tutti gli esseri viventi, dove ognuno narra e rivela il mistero della vita fin nei particolari, ne mostra la bellezza con la propria specificità, suscitando meraviglia e stupore. Poiché tutti ricevono continuamente vita da Dio, avendo un’unica origine e attingendo dalla stessa fonte, sono posti non solo in essere e divenire, ma anche in relazione tra di loro in modo così stretto che ognuno risulta come necessario e salutare per la vita dell’altro, così, come del resto, il venir meno di uno impoverisce in qualche modo tutti gli altri. Per quanto il peccato dell’uomo abbia ferito e continua a ferire la vita di tutte le creature, trascinandole in quel vortice di violenza, di sofferenza e di morte, che rende il cammino della vita doloroso e conflittuale, pieno di contrasti e contrapposizioni, il legame sostanziale tra gli esseri viventi rimane inalterato. Oltre a quello della vita, c’è un altro aspetto che caratterizza la Parola di Dio, ed è il fatto che essa appaia come una parola familiare, come un neonato che percepisce d’istinto la voce della mamma. Questa familiarità è offerta all’uomo attraverso l’accompagnamento amorevole di Dio, fatto di gesti e tenerezza materna sin da quando riveste la vergognosa e sofferta nudità dell’uomo e della donna, ma fatto anche di richiamo severo come il padre che educa e fà crescere, sostiene in ogni debolezza, perdona e corregge ogni sbaglio. Il cammino dell’umanità procede nell’ascolto della Parola di Dio che ci dà la consapevolezza di quella familiarità che sarà resa chiara nella venuta del Figlio unigenito di Dio, Parola divenuta carne, poiché rivela il Padre e la sua volontà e ci offre lo Spirito che, accolto in noi, ci dona un cuore di figli e continuamente ci suggerisce di chiamarlo Padre nostro. Quanto più ne abbiamo consapevolezza, tanto più la nostra vita, sia nella preghiera fatta di dialogo e di ascolto fiducioso, come in tutte le circostanze vissute in comunione con Dio, acquista quella relazione filiale e familiare col Padre celeste da cui riceve il suo vero nutrimento, raggiunge la sua più alta dignità e gode di pienezza e bellezza.