Le interpellanze del Senatore Antonio Pellicanò

Mosorrofa ha partecipato alla storia dell’Italia Repubblicana grazie soprattutto al contributo politico di grandi personalità, tra queste sicuramente il senatore Pellicanò.

Antonio Pellicanò nacque a Mosorrofa il 2 gennaio 1912; dopo la laurea in Lettere e pedagogia presso l’università di Messina intraprese la carriera politica e fu eletto tra i membri del comitato direttivo provinciale di Reggio Calabria nelle fila del Psi. Da quel momento in poi un crescente consenso lo condurrà nel 1960 alla carica di segretario provinciale e nel 1964, dopo la scissione del Psi e la rinascita del Psiup, alla carica di dirigente provinciale del Psiup. Alle elezioni del 19 maggio 1968 si candida al Senato nella lista del Pci-Psiup e viene eletto senatore con 35.472 preferenze nel solo collegio di Reggio Calabria. Il Pellicanò rimase in carica per tutta la difficile V legislatura, durante la quale si alternarono sei esecutivi diversi tra un monocolore Dc e una composizione di Centrosinistra. Grazie al suo ruolo di ispettore scolastico, nel 1968 venne inserito come membro della 7ͣ^ commissione permanente per l’istruzione pubblica, incarico che ricoprì fino al 24 maggio 1972. Nel pieno della contestazione studentesca, quest’incarico assunse una valenza gravata dalla protesta in corso. Il senatore, in linea col suo partito, si fece promulgatore di una nuova idea di scuola, pronunciando in Senato un discorso sull’esigenza di una riforma universitaria che trasformasse gli Atenei in centri studi dai quali potesse prendere avvio la più complessa riforma scolastica. «Bisogna chiamare a raccolta studenti e professori e discutere a lungo tutte le giuste esigenze dei giovani»; «alla richiesta di libertà, di democrazia e di giustizia sociale il Governo di Centrosinistra contrappone il manganello, il carcere o la punizione disciplinare». Il senatore definisce la scuola italiana «vecchia e decrepita», fuori dalla realtà sociale e politica; «come un otre vecchio e logoro che deve contenere molto mosto effervescente ma il contenente è destinato a crepare, mentre il contenuto manifesta una vitalità che non si era mai riscontrata nella storia della scuola italiana».

Il senatore durante tutta la V legislatura si fece più volte espressione diretta dei problemi della sua regione e della sua Reggio interpellando direttamente il governo. Il Pellicanò non mancò di farsi portavoce diretto delle istanze del suo paese d’origine parlando in aula dello «stato di abbandono del comune di Mosorrofa», interessando  il Presidente del consiglio dei Ministri, i Ministri dei lavori pubblici, della pubblica istruzione, dell’Interno e quello per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del Centro Nord «per sapere se siano a conoscenza del grave stato di abbandono e del conseguente disagio in cui si trova la laboriosa popolazione di Mosorrofa, in Comune di Reggio Calabria, e quali provvedimenti intendano adottare in modo che i più importanti problemi vengano risolti senza ulteriori e mortificanti rinvii».Il senatore aveva individuato in quel periodo quattro problemi non più rinviabili per Mosorrofa: 1) la pessima situazione abitativa del rione Strapunti; 2) la mancanza di fognature in parte del paese; 3) l’inidoneità dei locali della scuola media «per carenza di superficie, di luce e di servizi igienici»; 4) il completamento dei lavori della strada Mosorrofa – Ulis e di quella Mosorrofa – San Salvatore.

In riferimento al problema della viabilità, il senatore presenterà spesso interrogazioni al governo; in una di queste, il 28 aprile 1971, comunica che gli abitanti di Mosorrofa, in stato di agitazione, chiedevano «la costruzione di una strada che colleghi, attraverso le contrade di Limma e Ulis, i campi aspromontani. La popolazione stanca di aspettare e delusa nelle sue legittime richieste, ha costruito, grazie ad una sottoscrizione, un tracciato che consente, anche se in modo poco agevole, le comunicazioni. La costruzione della strada, tanto indispensabile alle popolazioni interessate, valorizzerebbe, inoltre, tutte le campagne circostanti e soprattutto, i fertili campi di Aspromonte e collegherebbe, infine, Mosorrofa con la strada che dai campi immette nella statale Bagaladi - Gambarie». L’anno divenuto celebre per la mobilitazione degli studenti, è per il nostro paese l’anno in cui le richieste dei Mosorrofani “entrarono sulle gambe di un mosorrofano” nell’aula del Senato.