L'Eco ritorna

Cari lettori, dopo alcuni mesi di pausa causata dal “Covid – 19” che ha sconvolto e segnato le nostre vite e quelle degli abitanti dell’intero pianeta, il nostro periodico, pur tra tante difficoltà dovute all’attuale situazione, torna tra le vostre mani e si offre ai vostri occhi nell’anno in cui ricorre, come ben sapete, il 50° anniversario della fondazione. Avremmo voluto celebrare l’evento nel mese di marzo, con un convegno già programmato ed a cui sarebbe intervenuto in qualità di relatore il Dott. Giuseppe Soluri presidente dell’Ordine dei giornalisti calabresi. Purtroppo, gli eventi di cui tutti siamo al corrente non ci consentono, per ora, di farlo. Tuttavia, questo umile strumento di comunicazione, di cui abbiamo ripercorso nel precedente numero la storia, ritorna nella sua semplicità ad essere voce e segno di una comunità cristiana che non vuole e non può rinchiudersi nelle sagrestie o nei luoghi di culto, ma segue la scuola del Concilio. Pur con tutti i limiti dei suoi redattori e di quanti a vario titolo collaborano alla sua stampa, impaginazione e diffusione, il giornale vuole essere segno di speranza di un popolo, che pur avendo annacquato o addirittura smarrito alcuni valori, possiede e vuole ancora conservare una sua identità. Eco attraverso i suoi articoli fa conoscere episodi e storie che i nostri bravi ricercatori scovano negli archivi, la cui memoria aiuta a comprendere meglio il presente ma anche a conservare un prezioso patrimonio di radici antiche, di vicende, storie e persone che la maggior parte di noi altrimenti ignorerebbe.  Eco serve anche a segnalare problemi e difficoltà di un territorio che spesso viene dimenticato dalle Istituzioni, con cui cerca di interloquire  ed è anche uno dei pochi legami con i nostri emigranti, che lo apprezzano e lo richiedono con insistenza anche in tempi di internet e di social. Eco, infine, cerca di portare avanti il messaggio cristiano in una società sempre più “liquida” ma spesso disorientata e alla ricerca di senso, poiché anche l’uomo contemporaneo, pur tra mille distrazioni a disposizione alla fine e costretto ad interrogarsi (e la recente vicenda della pandemia lo insegna) sul  quel mistero della vita e della morte a cui Gesù di Nazareth noi crediamo abbia dato una Risposta.  Invitiamo ancora i redattori e collaboratori di un tempo ma anche i lettori a inviare eventualmente un loro contributo anche di poche righe, per celebrare la ricorrenza scrivendo a ecomosorrofa@yahoo.it o redazione@ecodimosorrofa.it.

Un ringraziamento va anche a quanti con le loro libere offerte in denaro (da questo numero possibili  oltre che con bollettino anche tramite bonifico bancario o postale) ci consentono di sopperire alle spese di stampa e diffusione; il giornalino verrà comunque, sempre, inviato a tutte le famiglie ( anche a quelle che magari lo cestinano ).    Per finire una chicca, un omaggio ai nostri lettori: Eco ritorna con una prima pagina a colori che accompagnerà i numeri di questo 2020: rappresenta le quattro copertine storiche realizzate da Peppe Chirico “fochista” (2), Demetrio Casile e Andrea Larocca.