Manifestazione contro i rifiuti tossici e le discariche
Il 31 ottobre in piazza Italia a Reggio Calabria si è svolta la manifestazione indetta da comitati di quartiere e gruppi civici, con la presenza anche di singoli residenti, di Arghillà, Mosorrofa, Rione Marconi e Mortara San Gregorio, zone periferiche della Città dello Stretto. I nostri disagi quotidiani sono ormai noti. Ci aspettiamo che seguano i fatti. Oggi registriamo la nota positiva dell’unità di intenti. Non procediamo a compartimenti stagni ma insieme, confidando di essere nel tempo sempre di più.
Confidiamo anche in un terzo tempo di Giuseppe Falcomatà che sia diverso dal primo e dal secondo. I rifiuti devono essere raccolti, i luoghi divenuti discariche devono essere bonificati, devono esserci controlli, anche dell’esercito se necessario. Chi commette reati ambientali deve risponderne. Sono in gioco la nostra vita e la nostra salute.Non siamo più disposti a vivere così e rivendichiamo il diritto ad essere ascoltati. Le istituzioni devono ascoltare i cittadini come anche gli stessi comitati di quartieri, senza autoreferenzialità».
Auspichiamo che l’unità ci dia maggiore forza per portare avanti le nostre istanze legittime. Ogni quartiere sta facendo tutto quello che può, e non da ora. Purtroppo, però, la spazzatura invade ancora le strade e gli incendi sono ormai quotidiani. Le istituzioni devono dare risposte risolutive e definitive.Attendiamo l’esito dello studio avviato dalla garante Stanganelli che, siamo certi, confermerà i nostri timori: la nostra salute è costantemente a rischio. Dunque le istituzioni devono intervenire». Così hanno incalzato i rappresentanti dei quartieri.
Criticità igienico-sanitarie, generate dalla presenza di discariche a cielo aperto, da velenosi e continui roghi continui. Assenza di controlli e di bonifiche delle aree infestare dalla spazzatura e da rifiuti inceneriti e disservizi vari. Non era stato chiesto alcun incontro al sindaco Giuseppe Falcomatà e all’Amministrazione comunale.
L’intento era quello di protestare anche perché le problematiche sono già note e adesso sarebbe il tempo dei fatti. Non vi è stata dunque, al di là del fatto che non fosse stata formalmente chiesta per l’occasione di oggi, alcuna interlocuzione. Nessun intervento al cospetto dei cittadini comunque in protesta tra palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro, rispettivamente sedi di Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria, e di fronte alla Prefettura.
La manifestazione è caduta a distanza di pochi giorni dal ritorno del sindaco Giuseppe Falcomatà. Il primo cittadino reggino è stato raggiunto però telefonicamente dalla Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, unica presenza istituzionale a prendere la parola. La garante ha comunicato le azioni messe già in campo e quelle future.
«Resto vicina ai cittadini che – ha spiegato Anna Maria Stanganelli – rivolgendosi al mio ufficio, hanno chiesto che li ascoltassi e che recepissi le loro istanze. Mi sono stati rappresentati problemi di natura ambientale di estrema gravità e mi sono impegnata a sostenerli. Costantemente scrivo e sollecito, come fatto anche nei giorni scorsi, tutte le autorità competenti comprese prefettura e procura. L’altro impegno consiste nello studio epidemiologico, svolto in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche e il Gom, per accertare un eventuale nesso di causalità tra il degrado e i veleni sprigionati dai roghi dei rifiuti e l’incidenza tumorale registrata nella zona.
Il mio compito resta poi anche quello di continuare a rimanere accanto ai cittadini e di garantire loro un canale attraverso il quale comunicare con le autorità competenti a dare le risposte concrete. Ho proprio oggi sentito il sindaco Giuseppe Falcomatà, che sarà certamente interlocutore serio e corretto che a breve incontrerò personalmente». Così ha concluso la garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli.
Lo studio è stato presentato il 22 novembre in occasione del tavolo tecnico di Oncologia, prevenzione e ricerca e in Consiglio regionale. Lo studio, successivamente, sarà esteso ai quartieri in cui si riterrà necessario espletarlo.