Mia mamma, e di che materia è fatta l'anima
Sono già passati due anni..
Cara Mamma,
Queste parole non sono solo le mie, ma anche dei miei fratelli. Quando abbiamo capito che non ci restava altro che aspettare, ho pensato <<che strano tempo>>, un tempo sospeso tra quando deponi le armi e quando te ne vai davvero, sospesa la tua coscienza, sospesi i nostri impegni quotidiani, sospesi i nostri sentimenti. Un’attesa che non è un’attesa, ma di qualcosa che aspetti e che non vuoi che arrivi. Alla fine quel che doveva accadere, è accaduto.
Sono contento di aver trascorso con te i tuoi ultimi giorni che hai passato nel tuo letto dandoti da mangiare, carezze e baci come tu hai fatto con me quando ero piccolo e al resto della famiglia. Una simbolica restituzione. Mi dispiace di non essere riuscito a farlo con papà. Ricordo di essermi avvicinato al tuo orecchio dicendoti, più di una volta, di aprire gli occhi e poi li hai spalancati, gli occhi che mi hanno sempre sorvegliato. Ti ho detto che sei stata una Grande Donna, la mia eroina e lo sarai per sempre. Chissà se mi hai sentito. Sei stata un eroina che come un capitano coraggioso ha portato in salvo più di una volta la nostra nave investita dalla tempesta. E quando papà ci ha lasciati, tanti anni fa, hai saputo tenere unita e calda la nostra famiglia, consolare il dolore con amore, responsabilità e intelligenza. Un amore grande, forte e bello come una montagna, pieno di tenerezza, rispetto e allegria, e non ti stancavi mai, non interferivi nella vita di noi figli, non ci dicevi mai cosa dovevamo fare, come dovevamo vivere. Parlavi poco, ma il tuo esempio ci è passato sotto la pelle e ci ha formato l’esempio di una donna gentile, di una gentilezza naturale, calma e tenace e intelligente che rispettava e si faceva rispettare, che non si arrabbiava mai, che non si lamentava mai, che senza mai perdersi d’animo trovava sempre le soluzioni ai problemi, una donna onesta e profondamente leale. Una donna audace quando serviva, con l’abilità nell’arte di arrangiarsi, di chi è cresciuto tra guerra e dopoguerra e da allora non ha fatto altro che lavorare. Ma soprattutto, Mamma sei stata una donna simpatica, bella e divertente. Possedevi l’ironia della saggezza. Inutile raccontarsi favole. La tua mancanza è terribile soprattutto per chi ti viveva più vicino, ma l’anima è fatta di una materia fluida che riempie i vuoti lasciati. Alla fine l’assenza lacerante diventerà un ricordo dolce.
Ciao Mamma, ovunque tu sia un bacio nel vento. E come ha detto Pietro ‘ è finita un’epoca. ’