Modeste riflessioni sulla situazione calabrese
Le elezioni regionali, imposte dalla legge dopo la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli e più volte rinviate a causa del Covid 19, si svolgeranno in una data tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. La popolazione calabrese, alle prese con gli atavici problemi di sempre, saprà cogliere l’opportunità di imprimere una direzione diversa all’ente regionale, anche in virtù dei fondi che arriveranno copiosi dall’Europa con il Recovery plan?
Fin dalla sua istituzione, nel lontano 1970, il governo della regione è stato sempre motivo di tensioni particolaristiche, di presunte supremazie di questa o quella provincia. I reggini in particolare, dopo le vicende legate alla rivolta per il Capoluogo che li vide soccombere a favore di Catanzaro hanno sempre visto negli uomini ai vertici dell’ente, al di là della loro appartenenza politica, una sorta di ulteriore prevaricazione nei loro confronti. E a dire il vero, tranne la brevissima parentesi di Gigi Meduri e quella, finita male, di Giuseppe Scopelliti, a ricoprire il ruolo di presidente o Governatore della massima assise regionale sono stati sempre rappresentanti delle altre province. Tuttavia le cause che hanno determinato l’aumento progressivo dell’astensionismo e la disaffezione dei cittadini, sono anche altre. In gran parte sono da addebitare a una classe dirigente che ha amministrato spesso, in maniera clientelare, settori fondamentali come la sanità (determinando il triste fenomeno dell’emigrazione sanitaria), la scuola, l’agricoltura, il turismo. Né tantomeno è stata capace di rappresentare a livello nazionale le drammatiche esigenze della nostra terra, anzi, numerose inchieste giudiziarie hanno coinvolto senza distinzioni di partito consiglieri, assessori e addirittura presidenti, alcuni dei quali finiti in galera.
Ad oggi, tra i candidati alla carica di Governatore vi è Luigi De Magistris attuale Sindaco di Napoli e già magistrato in Calabria, con una coalizione di liste civiche di sinistra. Il Centrodestra, dopo la gestione del facente funzioni Spirli, sembra indirizzato ormai su Roberto Occhiuto, cosentino, esponente di Forza Italia. Il PD, dopo aver indicato Nicola Irto e avendone registrato le dimissioni ha dovuto fare i conti con varie frizioni al suo interno e con il dubbio se fare le primarie e aprire la coalizione ai 5 Stelle, come poi è avvento scegliendo come candidata Maria Ventura una donna residente a Paola e presidente di un gruppo industriale di traporti ramo rotaie. Per conto proprio sembra andare Carlo Tansi, ex direttore della protezione civile regionale, dopo aver “litigato” con De Magistris.
Il cittadino medio calabrese, intanto, paga tasse regionali altissime, vive in città e paesi sommersi dai rifiuti, osserva quotidianamente le fogne che scaricano in mare a causa di impianti di depurazione inesistenti o malfunzionanti e l’acqua potabile che arriva nelle case col contagocce. E’ costretto a percorrere strade interne o statali come la 106, che definire tali è eufemistico; fa i conti con tratte ferroviarie da Far west come sulla costa jonica, continua a vedere i propri figli emigrare, spesso dopo la laurea. In questo quadro, varrà la pena recarsi alle urne o optare ancora una volta per l’astensionismo, delegando ad altri il proprio futuro?
L’ invito è quello di andare a votare, nonostante tutto. Verifichiamo, da qui all’autunno, tra i candidati delle varie liste, quei pochi ( e ve ne saranno) che non hanno scheletri nell’armadio, che non hanno cambiato schieramento per opportunismo, che hanno storie limpide di vita professionale e sociale, che non frequentano al momento della campagna elettorale “cattive compagnie” o hanno frequentato in passato associazioni più o meno segrete, di qualsiasi genere. Certo, questo richiede un minimo di impegno: bisogna leggere attentamente la stampa, locale e nazionale, informarsi; oggi e più facile di un tempo, con le testate giornalistiche online; ma occorre discernere, tralasciare in questo caso i social, spesso infarciti di luoghi comuni e “fake news.” Ed infine, durante l’estate, tra un bagno al mare e un’escursione in Aspromonte, sarebbe bello riscoprire gli autori calabresi, per capire meglio la nostra terra, le sue miserie ma anche le sue potenzialità: Corrado Alvaro, Saverio Strati, Mario la Cava, Leonida Repaci ma anche Mimmo Gangemi, Carmine Abate, Gioacchino Criaco e tanti altri.