Mosorrofa protagonista del "Presepe nell'arte"

Con alcuni nostri compaesani anche Mosorrofa ha fatto mostra della sua arte presepiale al concorso indetto dall’”Associazione italiana amici del presepio” nel distaccamento di Reggio Calabria. L’Associazione ha come obiettivo quello di promuovere, diffondere, conservare e mantenere viva la tradizione del presepe.

Hanno partecipato al concorso con presepi popolari, utilizzando tecniche e rappresentazioni diverse :

I nipoti di Don Bastiano Plutino detto “l’appuntato”, in particolare Marcello Verbaro, Pepè Caridi, Anna Plutino e Demetrio Caridi col loro ormai celebre “Presepe in giardino”,  sono stati grandi protagonisti dell’iniziativa. Quella che ormai è un opera che dialoga col paese proprio per la sua posizione strategica, sta diventando negli anni sempre più attesa e minuziosa. Questo presepe del paese, parte integrante del natale mosorrofano, riprendendo la nostra tradizione, appartiene alla tipologia dei presepi popolari. Tutti noi abbiamo potuto osservare il presepe passando da via Anzario I traversa e gettando lo sguardo in alto su quel muro di pietre che da contrafforte cerca di sostenere l’immensità del mistero della nascita del Messia. Le figure sono state  realizzate in materiale plastico, curata la centralità della natività e gli aspetti che attengono al “particolare”.

Silvia Delfino  di Sala ha partecipato anch’essa con un presepe popolare. Ha saputo con ingegno usare l’arte del recupero, differenziando e valorizzando dei rifiuti quotidiani. Partendo da scatole di cartone e scarti, ha creato  tramite semplici ingredienti ( acqua, colla e carta) un  vero e proprio piccolo villaggio dove ha ambientato la sua natività.

Stillitano Antonino ha partecipato con altrettanta capace maestria, da lui portata ad alti livelli grazie all’indiscussa capacità artistica. Il suo presepe popolare è stato molto apprezzato dalla  commissione giudicante specie per la cura minuziosa dei particolari. Utilizzando materiali naturali ( terra, corteccia, pietre, sabbia) e di scarto ci ha riportato all’arte del riciclaggio come valore aggiunto che non discredita nessun opera anzi dà maggior importanza al lavoro artistico.

Pasquale Andidero ha realizzato un presepe popolare all’interno di una abitazione rurale, riuscendo a coniugare oggetti di vita quotidiana appartenuti ad un passato contadino all’attualità della natività. Si intravede l’opera per tramite di una vecchia porta, come a intravedere tra le mura di un abitazione quotidiana la vita che vi scorse dentro, oggi consegnata alle statuine di un presepe.

Paolo Cotrupi, che è anche colui che scrive per cui non può che auto “commiserarsi”, ha partecipato al concorso e rimette a voi lettori il giudizio sulla sua opera, dalla commissione e da voi tutti sicuramente apprezzata.

Tutti i partecipanti sono stati premiati con un attestato e un significativo trofeo presso l ’ auditorium della fondazione Lucianum di Reggio Calabria. Va riconosciuta profonda gratitudine all’Associazione che da anni si prodiga per mantenere e valorizzare una tradizione così antica con un concorso che non cerca vincitori ma nuovi amici presepisti. L’intento di mantenere questa antica tradizione cristiana credo sia condiviso anche da voi amici lettori che non avete effettuato l’iscrizione al concorso. Sicuro che ognuno, ha partecipato in qualche modo, creando nelle proprie abitazioni o nella chiesa parrocchiale un presepe o come i volontari di Mangarà che ne hanno creato uno rionale, applaudiamoci tutti in ugual modo. Non importa se graziosi o malformati, i nostri presepi,  col bello o col brutto dell’arte sono una roccaforte per la salvaguardia della tradizione per antonomasia del Natale.