Pasqua: Cammino di Libertà!
La liturgia ci fa vivere il tempo di Quaresima come un tempo di combattimento spirituale e fin dal suo inizio, cominciato col Mercoledì delle Ceneri, ci consegna le "armi" per lottare contro lo spirito del male che si annida nel nostro cuore, nei nostri pensieri e nelle nostre passioni carnali. Queste armi che la liturgia ci offre, la Chiesa le ha ricevute e continuamente le riceve dallo stesso Signore, quando nel Santo Vangelo chiede ai suoi discepoli la preghiera, il digiuno e l’elemosina. Da notare che il pio israelita aveva ben presente l’importanza di queste pratiche e le viveva con grande scrupolo, ma Gesù non si limita alla semplice richiesta, ma vi aggiunge l’aspetto che ne stabilisce la profonda diversità: Gesù, infatti, invita ad avere un continuo rapporto filiale, umile e fiducioso col Padre celeste, così che attraverso la preghiera troviamo verità, col digiuno otteniamo libertà e con l’elemosina ci esercitiamo nell’amore. Questo modo diverso comporta una lotta dolorosa e non priva di sconfitte e viene condotta per tutta la vita. Un altro aspetto legato a questa lotta è il luogo dove essa viene vissuta. Il Vangelo, infatti, quando ci parla della lotta sostenuta da Gesù col diavolo, ci dice che lo Spirito Lo condusse nel deserto per essere tentato. Dunque, oltre alle armi menzionate sopra, anche il deserto risulta determinante per la lotta. Il deserto è proprio il luogo del disarmo, dell’essere esposti senza appigli, senza riparo, soli con se stessi e con i propri fantasmi e le proprie paure che il silenzio ci rivela e ci fa sentire. In questo essere messi a nudo, ecco che quanto appariva buono, vero e giusto, viene smascherato, poiché veniva considerato bene solo ciò che piaceva, così come si riteneva vero solo quel che risultava conveniente per sé e giusto solo quanto era oggetto di interesse personale. Se tutto viene riportato a sé stessi, la preghiera, il digiuno e l’elemosina non sono altro che tentativi di dare armamento, nutrimento e abbellimento al proprio io, che si coltiva nascostamente. Il deserto, invece, demolisce ogni parvenza e mette a nudo ogni ipocrisia, ponendo nella condizione di riconoscere la propria povertà senza temere la nudità, anzi, accogliendo tutto il disagio che ne deriva per il fatto di trovarsi totalmente scoperti. In questo deserto vi è una presenza che ci assiste, come è stato con Gesù, ed è lo Spirito Santo. E’ lo Spirito che spinge verso il deserto attraverso la sua mozione interiore che nella parola di Gesù offre verità, nel camminare dietro Gesù dona libertà, nell’accoglienza di Gesù fa conoscere l’amore. E’ sempre lo Spirito che sostiene nella lotta perché, attraverso le armi della preghiera del digiuno e dell’elemosina, venga abbandonato con determinazione ogni vivere ipocrita. Lo Spirito che scaturisce dalla Pasqua è dato proprio per questa vita nuova, perché, abbandonata ogni menzogna, si possa vivere nella libertà dei figli di Dio, che è fiducia filiale con Dio, condivisione con tutti i fratelli, lieti per la povertà accolta come beatitudine.
Buona Pasqua
felici di essere figli di Dio.