Pensare secondo Dio e non secondo gli uomini

Quando Gesù incomincia a parlare apertamente ai suoi Apostoli riguardo alla morte che avrebbe subito a Gerusalemme, Pietro si dimostra contrariato e, prendendolo in disparte, dice con determinazione a Gesù che ciò non gli dovrà accadere. Alle Parole di Pietro, Gesù ha una reazione immediata e lo ammonisce in modo forte chiamandolo “Satana”, imponendogli di stare dietro di lui, perché non vuole inciampi, dal momento che non pensa secondo Dio ma secondo gli uomini. Nella Sacra scrittura leggiamo: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is 55, 8-9).

Il pensiero di Dio lo si potrà comprendere solo dopo averne percepito la grande distanza e colto la forte divergenza dal nostro pensare. Questo richiede che nell’ascoltare si abbia apertura e disponibilità. Attraverso l’apertura dimostriamo che, per quanto dimorino in noi pensieri, criteri, convinzioni e vedute, non rimaniamo nel chiuso del nostro sistema di essere, ma lasciamo aperta sempre almeno una fessura che permetta alle nostre orecchie di udire altro da noi, al nostro cuore di sentire oltre il nostro sentire e alla nostra mente di cogliere quanto è diverso dal nostro pensiero. Questa fessura è offrire uno spazio perché sia abitato da altri e così riceve nutrimento la nostra vita, come quando si aprono le finestre per fare arieggiare una casa, perché entri aria nuova e non ci sia odore di stantio nel chiuso della casa.

L’altro aspetto dell’ascolto, oltre all’apertura è la disponibilità. Essa riveste una parte determinante nell’ascoltare, poiché senza di essa l’ascolto rimarrebbe un semplice sentire, un ascolto superficiale in cui, pur essendoci una fessura (spazio e ascolto) viene precluso tutto l’interno.

Spesso, per una buona areazione della casa, è necessario lasciare aperte non solo le finestre ma anche le stanze più interne. La disponibilità permette che non siano preclusi né il cuore nè la mente, ma con piena apertura ci si disponga anche a cambiare modo di sentire e di pensare. Certo è che quanta più fiducia abbiamo, tanto più ci sarà apertura e disponibilità. Il cammino di fede richiede maggiore apertura per accogliere il pensiero di Dio, e sempre maggiore disponibilità a fare secondo il suo volere, fino a che è Lui a vivere in noi. La fede diviene abbandono, nell’offerta di tutto il mio spazio e nel totale silenzio di tutto il mio essere, per essere e vivere tutto in Lui.

Anche nella Santissima Trinità, che è Dio Amore, l’Uno vive nell’ascolto dell’Altro. Il Padre vive tutto aperto e disponibile verso il Figlio, il Figlio vive in piena accoglienza e obbedienza al volere del Padre, lo Spirito Santo opera in quello che ha ascoltato dal Padre e dal Figlio. Ogni persona si offre totalmente e pienamente all’Altro. E in questa offerta divengono umanità.

Possa la nostra vita, con l’aiuto della Vergine Maria che con tutta la sua vita e tutto il suo vivere continua ad essere secondo il pensiero di Dio, lasciarsi rinnovare sempre dall’ascolto e dall’accoglienza del pensiero di Dio e procedere, nonostante tutto, per le sue vie.