"Per questo sono nato e venuto nel mondo"
Il tempo che stiamo vivendo, segnato ormai da più di un anno dalla pandemia del covid e dalle sue mutazioni, è sempre più caratterizzato da disagi che provocano paure, diffidenze, rabbia, che finiscono per trasformarsi in cortei di proteste, manifestazioni contrapposte le une alle altre, sfociando, a volte, anche in risse e violenze. Ci si sente attaccati e aggrediti, si teme la perdita dei diritti, della libertà e il venir meno della democrazia; aumentano le ideologie e si diffida della scienza e della medicina, temendo per la propria salute. Una situazione che non favorisce affatto un clima di serenità.
Intanto il Natale è alle porte! La liturgia che ci offre il periodo d’Avvento ci invita a guardare alla nascita di Gesù con rinnovata fede nell’evento del Figlio di Dio che si è incarnato e ha posto la sua dimora in mezzo a noi, a nutrire la speranza per il futuro poiché Egli dirige e conduce la storia nonostante tutto, a riconoscerLo presente oggi e ad essere solleciti nell’amarlo e servirlo nei poveri e nei sofferenti.
È pur vero che le contraddizioni del momento presente non sembrano favorire un cammino spirituale profondo e bisognerebbe prendere maggiore consapevolezza di questo. Il brano del Vangelo che abbiamo ascoltato il giorno della solennità di Cristo Re, ci racconta del dialogo tra Pilato e Gesù, dove Pilato chiede a Gesù se è Lui il re dei giudei, e Gesù, dopo aver risposto che il suo regno non è di questo mondo, dice “per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità, chi è dalla verità ascolta la mia voce”. Ma di quale verità si tratta? Gesù non dà una risposta, né tantomeno una definizione come pretenderebbe Pilato. Gesù contrappone il suo regno a questo mondo, perciò la verità riguarda il mondo e la vita. Gesù rivela che la vita di questo mondo procede non nella verità. Le categorie e i criteri di questo mondo non sono secondo Dio, tant’è vero che Gesù dice “se fossero di questo mondo, i miei avrebbero combattuto perché io non fossi consegnato”. I criteri di questo mondo sono quelli del combattimento: per difendersi o prevalere sull’altro, per avere potere di dominio sull’altro, per possedere ricchezze e soddisfare ogni desiderio.
Spesso si sente dire: la vita è una lotta! Eppure sappiamo che la vita va custodita e coltivata nel suo insieme, e perciò non è possibile che ci sia beneficio per la vita quando si fa la pur minima violenza ad un essere vivente. Ci rendiamo sempre più conto dello stravolgimento che ha subito la natura nel corso dei secoli; basta pensare ai mutamenti climatici e alla fatica con cui si sta cercando di porre rimedio. Gesù, dunque, viene a rendere testimonianza alla verità. Verità che è quella di Dio sorgente della vita. L’uomo ha rifiutato di attingere a questa sorgente; ha deciso di non prestare ascolto, accogliendo lo stravolgimento in cui l’ha posto Satana che gli ha fatto ritenere la sua dipendenza da Dio come una sudditanza pesante e mortificante per quello che poteva diventare. A questa menzogna del Maligno, Gesù contrappone la sua vita come obbedienza al Padre, fatta di fiducioso abbandono, nel servizio reso con amore agli uomini e fino al dono totale di sé sulla croce. Così, Gesù testimonia la verità della vita che è dialogo filiale e fiducioso con Dio Padre, nell’accoglienza serena di tutti. Nel Natale del Signore accogliamo questa verità e, mentre attendiamo fiduciosi il pieno compimento della vita alla fine dei tempi, cresciamo in questo Regno di Dio che è in mezzo a noi, deponendo ogni arma che ci offre la menzogna per combattere gli altri e accogliendo le armi della verità che sono la fede, la speranza e la carità, perché la vita cresca! Buon Natale 2021.