Perchè festeggiamo San Demetrio il 26 ottobre

“Ma perché a Mosorrofa festeggiate San Demetrio il 26 ottobre , e non   il 9 di aprile oppure il 22 dicembre come riportano molti calendari ? E una  domanda che mi viene  rivolta spesso da amici e conoscenti.

Nell’ultima edizione del Martirologio Romano (2001) che riprende la tradizione del Martirologio Siriaco , in data 9 aprile, n. 3 infatti ,si legge: “Presso Srijem (antica città romana di Sirmio) in Pannonia, nell’odierna Croazia, San Demetrio, martire, che ovunque in Oriente, e in particolar modo a Salonicco, gode di pia venerazione. “

Allora mi tocca spiegare, con un pizzico di orgoglio,  che da noi come in diverse  parrocchie del Sud Italia,  lo  festeggiamo il 26 ottobre ,come in uso nelle chiese orientali, sia  quelle cattoliche di rito greco  ma anche quelle ortodosse di rito bizantino . San Demetrio  è infatti un Santo italogreco il cui culto  probabilmente è arrivato da noi tramite  i  monaci bizantini in fuga dalle loro terre . I greci ortodossi, gli attribuiscono il titolo di Megalomartire. Un santo ecumenico  ante litteram quindi, a cui rivolgono le loro preghiere, sia le chiese di rito greco che quelle di rito latino. Il culto, spazia dall’Italia alla Grecia passando per la Francia, la Romania, l’Albania, la Bulgaria, la Russia, l’Ungheria ,  le nazioni dell’ex Jugoslavia e quindi buona parte dei Paesi dell’est Europa. Sorprendentemente, ritroviamo il suo culto anche in Africa ad opera del vescovo africano Cipriano,  che ne fece edificare un tempio o addirittura in Turchia, venerato dai musulmani.

L'agiografia tradizionale  narra che fosse un diacono  passato a fil di lancia intorno al 306, durante le persecuzioni contro i cristiani volute dall'imperatore romano Diocleziano o forse da Caio Galerio  Valerio Massimiano .

Una tradizione più tarda, vuole che sia stato un militare romano e addirittura un proconsole  e per questo motivo venne adottato come santo protettore dai Crociati insieme a San Giorgio durante il Medioevo.

Le sue reliquie sono conservate in Tessalonica, l’odierna Salonicco (Grecia), città della quale è anche il santo patrono ed il giorno in cui viene celebrato è il 26 ottobre.

Il nome Demetrio, scrive Padre Taglialatela  “deriva dalla voce greca Dimitir, nome proprio di Cerere. La Dea chiamata Ceres dai latini, era chiamata dai greci Dimitir . Per la qual cosa si può interpretare Cerealis ossia ad Cererem pertinens. Per la qual cosa il nome Demetrius Cerealis ossia ad Cerem pertinens. E come il nome Demetrio era in grande uso presso i greci,  cosi era usato come nome proprio presso i latini  Cerealis.”

Il Martirologio Romano del 1584,  prima della riforma attuale, segnava oltre al nostro San Demetrio, proconsole di Tessalonica  , all’8 di ottobre, , Demetria (donna) virgo et mart. Romae sub Iuliano, 21 Iun; Demetrius, Concessius  Hilarius e soci martiri a Roma  il 9 aprile;  Demetrius mart. in Africa il  14 agosto; Demetrius Episcopus Antiochenus, Annianis diaconus, Eustosius, et alii viginti martyr il 10 novembre; Demetrius et Honorius mart. opus Ostiam 21 novembre; Demetrius mart,Verulis 29 novembre; Demetrius Honoratus et Florus mart. Ostiae 22 dicembre.

Ed una prova assai evidente che  il culto verso il gran martire di Tessalonica fu introdotto in Italia dai greci  è che in tutte, o quasi in tutte le chiese italiane che lo hanno per patrono, la festa di San Demetrio è celebrata, non il 9 aprile con la chiesa latina, ma il ventisei dello stesso mese, in cui è celebrato dai greci e dagli orientali.

Fonti:            1 - Cathopedia.org   2 - “Memorie della vita e del culto di San Demetrio Martire di Tessalonica” del Padre Gioacchino Taglialatela -  tipografia napoletana 1898