Personaggi: Francesco Casile di Sala di Mosorrofa

La storia di Francesco Casile ,( fratello di Demetrio regista e insegnante n.d.r),  inizia a Reggio Calabria dove studiava per diventare geometra fino alla decisione, presa insieme all’amico Gianni Versace, figlio del proprietario del più bel negozio di moda femminile di Reggio Calabria, di andare a Milano. Erano due ragazzi: uno iniziò a lavorare come magazziniere alla Happening Mode, azienda di abbigliamento femminile, e l’altro come giovane stilista alla Callaghan. Da magazziniere a direttore commerciale passando per un’esperienza di venditore, Casile si rese conto di essere in grado di creare una sinergia tra i clienti e le aziende. Da qui la decisione di mettersi in proprio fondando la «Casile Fashion Agency» diventata nel 1996 «Casile&Casile Fashion Group» dopo l’ingresso della figlia Alessia. Un’agenzia di rappresentanza per la distribuzione di marchi di abbigliamento a livello mondiale che, nel tempo, ha stretto una collaborazione con le aziende a 360 gradi offrendo una serie di servizi come il monitoraggio del mercato e l’analisi dei competitors. Oggi ha un portafoglio di oltre 250 clienti italiani e 200 clienti esteri portando così il Made in Italy nel mondo: dalla Russia all’Est-Europa, dalla Corea al Giappone.

Casile ha cercato sempre di portare delle innovazioni all’interno del settore della moda «bisogna uscire fuori dalle regole perché quello che si faceva ieri oggi è già vecchio» e ha promosso una serie di iniziative ponendo una grande attenzione alle esigenze delle persone. È il caso di «46…52 plusize», evento per presentare presso il suo showroom 13 marchi a 700 visitatori italiani e stranieri. Per la prima volta veniva data attenzione alle taglie comode al punto che Giusi Ferré definì l’occasione «una rivoluzione culturale prima che commerciale». In un momento di difficoltà economica per il Paese, ha cercato di aiutare alcuni 50enni disoccupati, considerati troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per essere assunti, a reinserirsi nel mondo del lavoro. Nel periodo della pandemia ha fondato con altri cinque colleghi la Camera Showroom Milano con l’obiettivo di aggregare i componenti della filiera della moda per far ripartire il settore distributivo.

I risultati non sono mancati riuscendo ad aggregare 40 showroom milanesi con oltre 1.500 aziende gestite. Ma da tempo la sua attenzione è rivolta ai giovani. Sottolinea Casile che «nel nostro lavoro non c’è ricambio generazionale, l’età media è di 64 anni. Nei prossimi anni ci sarà bisogno di 22.000 figure professionali, quindi c’è la necessità di formare i gioani e dargli un sostegno concreto, anche da parte delle istituzioni». Per Casile infatti il riconoscimento più importante è nelle loro parole. Per Benedetta «abbiamo la possibilità di assorbire le sue esperienze», per Martina «poche scuole danno così tanto rilievo a farci entrare in contatto con le esperienze di chi lavora nel settore». Di solito si fa tanta teoria e poca pratica», per Khalia «non solo il suo lato professionale ma anche umano è un valore aggiunto», per Angelica «dicono sempre che abbiamo poca voglia di lavorare, invece è molto stimolante vedere qualcuno che crede in noi».

Tratto da: Corriere della sera “Buone Notizie”  del 6/2/2023  a cura di Maria Elena Viggiano