Presentato il libro "Un eremo d'Aspromonte"
Sabato 10 agosto, alla presenza di un numeroso pubblico, nella piazza Felice Romeo di Cardeto è stato presentato il libro “Un eremo d’Aspromonte”, la storia sconosciuta del Santuario di Mallamace edito da Città del Sole scritto dal nostro redattore di Eco prof. Orlando Sorgonà e dalla moglie Valeria Varà Funzionario Architetto del MIC. Oltre agli autori sono intervenuti don Luca Mazza parroco di Cardeto, Sebastiano Crea, fotografo; Maria Mallemace, Soprintendente della SABAP-RC; Martina Fotia, Moderatore. Il volume è in vendite presso varie librerie di Reggio Calabria e nei vari store su internet tra cui Amazon.
In questo volume, gli autori, tramite lo studio di preziose fonti documentarie ed indagini sul campo, ricostruiscono per la prima volta le vicende che nel corso dei secoli hanno tratteggiato la storia del piccolo Eremo, la cui esistenza è stata caratterizzata da episodi finora sconosciuti.
Eremiti che vivono in solitudine alla ricerca di una vita contemplativa che però non esclude le relazioni umane, brigantaggio post unitario, l’enigma che ancora oggi avvolge una pregevole statua marmorea, fede popolare, folklore ed antropologia sono alcuni degli argomenti messi in rilievo nella pubblicazione.
Sfogliando le pagine del volume viene subito all’evidenza la caparbietà della popolazione di Cardeto, fortemente devota alla sua patrona, che, nonostante il susseguirsi di terremoti, alluvioni ed incendi, ha consentito la sopravvivenza di un luogo ancora oggi intriso di misticismo e spiritualità. Negli anni Ottanta, anche l’Azione cattolica di Mosorrofa ha usufruito del Santuario e dei locali annessi per lo svolgimento dei campi estivi parrocchiali.
“ La Madonna Assunta di Mallemace ricopre un posto speciale nei pensieri e nei cuori dei cardetesi e di tanti altri pellegrini della Vallata del Sant’Agata e dintorni. La fede di questo popolo è stata nutrita nei secoli da un legame forte con il Santuario e la devozione mariana là espressa. Questo libro ci dà la possibilità di gettare uno sguardo su una storia che è la sola a darci il peso di ciò che oggi abbiamo e ci dà la possibilità di viverlo autenticamente”. (Dall’introduzione di don Luca Mazza)