Richieste di Mosorrofa prospettate a Fanfani nel 1961
Nel 1961, Il parroco di Mosorrofa, il Rev. don Antonino Caridi trasmise ai dirigenti della Cassa per il Mezzogiorno la seguente lettera:
Lei mi devo scusare se mi permetto di inviarLe copia di un mio “memoriale” direttamente già fatto consegnare a S.E. il Presidente del Consiglio l’on. Fanfani, nella sua recente visita alla nostra Calabria.
Mi creda, ne fui proprio costretto, e pressato ancora dai miei cari rurali, dopo ben dodici anni di attesa, paziente e snervante, sempre fino ad oggi contenutasi nei limiti della disciplina e del rispetto verso le autorità preposte al governo della pubblica cosa, per il solo mio costante e doveroso intervento sacerdotale. Sono dodici anni, che gli abitanti agricoltori e piccoli proprietari, residenti nella borgate Tracale, Scitarù , Radina, chiedono una strada che li allacci al “Centro parrocchiale”, da cui sono isolati; la cercano per motivi umani, agricoli, commerciali, con ripetuti “reclami” circostanziati, e da chi di competenza specie della Cassa per il Mezzogiorno..cestinati mentre due ”progetti” redatti l’uno dal comune fin dal 1949 (approvato ma poi sospeso) e l’altro redatto ed inviato dal “Consorzio Aspromonte”, nel 1960, rigettato, non preso in considerazione, “ perché i fondi disponibili per viabilità montane sono esauriti. Ma non sono mai esauriti quei miliardi, che tuttavia sono sempre disponibili, non parlo dei giochi Olimpici e di tanti altri scopi, che prudenza Sacerdotale mi consiglia di non ricordare!!! Il mio rurale residente nelle succitate contrade, si sente ormai avvilito, gli sembra più utile abbandonare la sua terra, che gli è diventata “Madrigna” e non più “ferace ed accogliente”, scoraggiato perché il Governo non gli facilita un’ efficace cultura, facilitandogli in loco il trasporto di abbondanti concimi e sementi. E’ proprio avvilito, perché senza un’efficace cultura, non riesce a ricavare almeno quanto l’Esattore, intransigente nel suo compito, pretende di gravame fiscale; accenno solo alla mia parrocchia, che nell’esercizio 1960, ha pagato ben Lire 25.000 per un reddito di “sole” 5 mila lire!!! Il Governo ha ordinato, ed è in corso, il censimento agricolo, mentre si sarebbe dovuto provvedere ad una “coscienziosa revisione e valutazione erariale-catastale , presenti gli interessati, aggiornando le singole sezioni mappali e relative particelle” ed incoraggiare l’agricoltore, debellando così in qualche modo, la piaga dell’urbanesimo tanto esiziale all’economia Nazionale. Perciò per quanto mi riguarda, La prego caldamente di leggere e ponderare l’accluso memoriale, caldeggiando l’attuazione presso chi di competenza. Grazie e riconoscenza anche a nome dei cari rurali di questa mia Parrocchia, che, spiritualmente, governo da oltre un cinquantennio. Con rispettosa osservanza. Parroco A. Caridi.