Ritorno a scuola: la nuova "normalita'"
Dopo anni di difficoltà legate alla pandemia, di sforzi, fatiche e scoraggiamenti … alunni e insegnanti sono tornati in aula.
Finalmente si respira aria di “normalità”. Come è stato bello rivedere i sorrisi di compagni ed insegnati ormai non più nascosti dalle mascherine, le urla dei bambini più piccoli nei cortili di scuola, le pacche sulle spalle tra i ragazzi più grandi…
E’ già ritornato il fatidico “compagno di banco”, ci si avvicina al prof., anche se ancora timidamente, per chiedere spiegazioni più approfondite, si scambia qualche chiacchera nei corridoi con ragazzi di altre classi…. e piano piano si riallacciano rapporti di socialità e di amicizia che sembravano ormai perduti.
Questa nuova “normalità”, via via sta anche spegnendo l’ansia di divenire veicolo di contagio per i propri cari o i propri amici, e nonostante permanga ancora qualche piccola paura o timidezza, il tornare fra i banchi di scuola è stata una “riscoperta”, di quella che in passato era ormai divenuta la triste routine del rientro a scuola, e che adesso, invece, pare sia diventata una “necessità generazionale” anche per gli studenti più pigri, che nel rientro a scuola trovano finalmente stimolo e motivazione.
L’augurio più grande per tutti noi è che le nuove metodologie scolastiche, come la dad, non si debbano più usare per necessità, ma solo per migliorare il percorso di apprendimento dei nostri ragazzi e che gli abbracci e i sorrisi non si diano più per scontati, perché, ricordiamoci, non costano nulla e sono il bene più prezioso che possiamo donare all’altro!
P.S. Un plauso ai ragazzi e ai bambini, alla scuola e ai genitori che in questi due anni hanno dovuto fare i “salti mortali” per mantenere la vita di tutti “diversamente normale”.