Santi bizantini

San Demetrio Megalomartire

Demetrio di Tessalonica è un Santo del III secolo, dichiarato Martire nel IV secolo. Viene considerato un Miroblita, cioè un Santo il cui corpo emana una fragranza gradevole.  E' venerato sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa ed è il Santo Patrono del Comune di SAN DEMETRIO CORONE (CS), tappa principale della gita organizzata il 25 aprile dall'Azione Cattolica. Non si sa molto della sua vita, ma esistono due teorie. Una dice che fosse un diacono e che venne trafitto da delle lance nel 306 per ordine di Diocleziano, mentre un'altra racconta che sia stato un militare e Proconsole e che fu il Patrono Protettore dei Crociati nel Medioevo, insieme a san Giorgio.

Le sue reliquie sono conservate a Salonicco, in Grecia, città nella quale viene celebrato il 26 ottobre, mentre il Martirologio romano lo ricorda il 9 aprile. Le ossa di Demetrio di Tessalonica erano dapprima conservate nella Chiesa di San Lorenzo in Campo e vennero poi trasportate fino alla Chiesa di San Demetrio, entrambe a Salonicco, ad esclusione dei femori. Esistono due Iconografie in cui viene rappresentato, una lo raffigura in veste di Soldato Romano a bordo di un cavallo, mentre un'altra lo raffigura con una semplice tunica, con sullo sfondo la Torre Bianca di Tessalonica.

San Nicola

San Nicola nacque in Turchia, a Patara di Licia, il 15 marzo del 270 ed anche Lui è considerato un Santo Miroblita ed è venerato sia dalla Chiesa Ortodossa che da quella Cattolica. Venne dapprima proclamato Sacerdote a Licia ed alla morte del Vescovo il popolo lo acclamò come nuovo Vescovo della città. Rimase in carica fino al 350, quando fu esiliato da Diocleziano per essere poi liberato nel 313 da Costantino, riprendendo subito la Sua attività Apostolica, che difendeva in tutto e per tutto l'Ortodossia.

Morì il 6 dicembre del 343 a Myra, dove vennero pose le sue reliquie, che vi rimasero fino al 1087, quando la città fu aggredita e lo scheletro venne trasportato via mare a Bari. La Chiesa Cattolica lo ricorda il 6 dicembre, ma a Bari viene festeggiato anche dal 7 al 9 maggio, cosi come viene fatto anche in Calabria, a Cerzeto, in provincia di Cosenza, altra tappa della gita.

Fantino il giovane e Niceforo “il nudo”

La vita di Fantino il Giovane viene raccontata nel libro "La Vita di San Nilo da Rossano", scritto da uno dei Discepoli di Nilo nel XI secolo.  Il libro presenta Fantino come uno degli egumeni più eminenti della regione monastica del mercurio, dove Nilo giunse nel 940 ed intuendo le grandi capacità di Niceforo lo aiutò a divulgare la sua Dottrina. Rimase molto costernato quando Egli, prevedendo un attacco da parte dei Saraceni andò in esilio volontario a Tessalonica, dedicando la sua vita alla preghiera ed alla difesa dei poveri, degli oppressi e degli ammalati. Un altro asceta Calabrese che finì i suoi giorni nell'Oriente Bizantino è Niceforo "Il Nudo", di cui c'è un breve cenno nel libro. Esso era un Discepolo di Atanasio ed era chiamato nudo perché viveva da eremita sui Monti della Calabria. Si narra che Niceforo entrò a far parte dell'ordine di Atanasio in seguito ad una Divina rivelazione, dimenticando così il suo passato da eremita e adottando lo stile di vita del cenobio.